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25 Aprile, 75 anni dopo. La memoria non svanisce.

Chissà com'era l’alba di quel XXV Aprile, 75 anni fa. Quante erano le attese, i ritorni a casa, le speranze nel cuore. E dentro la voglia di ripartire, di ricostruire fisicamente un paese e moralmente una comunità. Chissà com'era quell'alba, con la voglia di correre nei campi, essere parte di una primavera che non sarebbe mai stata così primavera. Non c’era nulla, c’era fame e miseria. Non c’era neppure, forse, la piena consapevolezza di quanto fosse successo attorno alla piccola comunità di Bellusco.

A molti viene spontaneo fare un paragone tra i nostri giorni e quel mese di Aprile del 1945. Non è, non sarà la stessa cosa uscire dalla pandemia. Non avremo un giorno di festa, un giorno in cui diremo è tutto finito. Sarà diverso, per molti aspetti più complicato perché con le attuali restrizioni dovremo convivere, dovremo cambiare il nostro modo di stare insieme. Per questi motivi, insieme alle restrizioni che esistono, questo 75° anniversario della Liberazione è stato diverso. Il Comune di Bellusco aveva avviato un percorso partecipato per definire un calendario delle celebrazioni che forzatamente non si è potuto attuare. Il Sindaco, su indicazione della Prefettura, ha svolto la commemorazione accompagnato solo dalle forze dell’ordine, visitando i luoghi che solitamente sono meta del corteo: il monumento dei caduti di tutte le guerre in piazza Kennedy, il cimitero dove riposano i nostri concittadini periti in armi, il cippo degli Alpini in via Montegrappa, in piazza Fumagalli davanti alla lapide che ricorda il nostro concittadino Alessandro Fumagalli deportato e morto in un campo di concentramento, al monumento di Camuzzago che ricorda i partigiani morti per mano dei tedeschi in ritirata. Ma il nostro dovere di ricordare non viene meno, oggi ed in futuro. Per questo motivo si sono svolte alcune manifestazioni e sono stati promossi alcuni gesti altamente significativi. Si è promossa la distribuzione della bandiera italiana in tutte le case, una tradizione che dura da oltre vent'anni nel nostro Comune. Dopo una prima distribuzione massiva avvenuta con la collaborazione del gruppo Alpini di Bellusco, ogni anno il 6 Gennaio l’Amministrazione incontra i nuovi cittadini residenti e consegna il tricolore, in concomitanza anche con la giornata della bandiera che cade il 7 Gennaio. L’invito è di esporla quale simbolo di unità in un momento così difficile.

Abbiamo avuto la presenza, seppur virtuale del professor Enrico Letta che ci ha fornito un quadro sulle differenze del xxv aprile 1945 e delle sue conseguenze con la realtà che invece andremo ad affrontare nei prossimi mesi. Il professor Letta, già Presidente del Consiglio dei Ministri, è attualmente direttore della Scuola di affari internazionali dell’istituto di studi politici di Parigi. Tra i suoi impegni vi è anche quello di delineare gli scenari prossimi e capire come le Istituzioni, a tutti i livelli, possono rispondere alle esigenze dei cittadini. Sappiamo tutti quanto momenti così importanti segnano la storia di una comunità. Per questo motivo, proprio in occasione della festa di Liberazione è stata avviata una raccolta della documentazione sull'emergenza Covid 19, impostando un lavoro di conservazione di tutto il materiale prodotto in questo periodo. Un lavoro importante per conservare una memoria collettiva di quanto sta avvenendo e che potrà essere completo e significativo solo grazie al contributo dei cittadini, chiamati a partecipare come verrà in seguito indicato.

Testata
Bellusco Informa
Autore
Roberto Invernizzi
Pagina
17
Pagina ove continua
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Pubblicato il: Mercoledì, 06 Maggio 2020

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