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Colpevole di essere nata – Quando Liliana Segre parlò a Bellusco

L’otto gennaio 2018 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato Liliana Segre senatore a vita. La scelta, a differenza delle precedenti nomine degli ultimi anni, più legate a meriti civili, è caduta su una personalità che più di altre è stata in grado di coniugare il significato di due parole importantissime per la nostra civiltà: Memoria e Futuro.

Memoria in quanto testimone di fatti tragici e incredibili che oggi ci sembrano talmente irreali da non poter essere percepiti nella loro interezza. Futuro perché, da ormai quasi 30 anni, Liliana Segre, pur con le evidenti enormi difficoltà psicologiche che questa scelta comporta, racconta le sue esperienze soprattutto ai giovani nelle scuole, affinché possano essi stessi diventare memoria di quello che non dovrà essere Mai Più.

Quando nel 2001 parlò nel cinema di Bellusco, in una sala strapiena di gente, alla domanda di Don Roberto sul perché della sua scelta, rispose più o meno: “Non è facile parlare di quanto mi è successo senza mettermi a piangere, ma è più che mai importante che i giovani apprendano queste cose da un testimone diretto, affinché possano loro stessi diventare testimonianza quando l’ultimo di noi sopravvissuti non ci sarà più. Io spero che ad ogni incontro due delle persone che mi hanno ascoltato diventino candele della memoria. Sei milioni di morti è un numero, ma equivale a uomo morto per sei milioni di volte. Non sembra, ma c’è differenza”.

Tutti quelli che dalla sera del 5 marzo 2001 tengono accesa quella candela questa differenza la percepiscono, enorme. Per questo la nomina a senatore a vita è tanto importante, così com’è importante che ognuno di noi, oggi che è possibile, si informi e approfondisca questa figura e le sue testimonianze, e accenda e tenga viva la sua personale candela della memoria.

Testata
Bellusco Informa
Autore
Alfio Nicosia
Pagina
20
Pubblicato il: Giovedì, 03 Maggio 2018 - Ultima modifica: Giovedì, 24 Maggio 2018

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